RELAX E DIVERTIMENTO SUI COLLI DOLOMITICI

Circondata dalle pittoresche cime delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell'UNESCO, la "Regina delle Dolomiti" si trova a 1.224 metri: Cortina d'Ampezzo. Un vero e proprio classico alpino, che combina senza sforzo tradizioni secolari e leggendarie attrazioni ciclistiche. Benvenuti in un colorato pot-pourri di tradizioni, storia e dolce vita altoatesina.

Cortina d’Ampezzo non è chiamata la “Regina delle Dolomiti” per niente. Dopo tutto, la cittadina del nord Italia è stata una delle prime destinazioni turistiche delle Alpi. Inoltre, la comunità di 6.000 abitanti si trova nella Valle d’Ampezzo, ai piedi delle cime più importanti delle Dolomiti. Tre Cime di Lavaredo, Marmolada e Monte Pelmo – con cime e passi dolomitici leggendari e circa 700 chilometri di percorsi per MTB, qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta. La posizione è semplicemente perfetta sia per la mountain bike che per le corse da sogno sull’asfalto degli impegnativi passi dolomitici. Nomi famosi come il Tre Croci, il Giau o il Pordoi sono da non perdere. E se volete, potete anche seguire le orme del Giro d’Italia e spingervi al limite sulle stesse strade dei professionisti. La lista delle cose da fare in bicicletta a Cortina potrebbe essere riempita all’infinito, ma è molto meglio visitare le numerose classiche dolomitiche/alpine e mettere alla prova le vostre abilità di scalatori.

"La posizione è semplicemente perfetta sia per la mountain bike che per le corse da sogno sull'asfalto degli impegnativi passi dolomitici"

Infiniti passi di montagna

Qui la lista delle “scalate da fare” si allunga a dismisura. Almeno se siete in buona forma. A Cortina d’Ampezzo tutto è possibile. Il ciclismo su strada qui è garantito per essere plumbeo. Durante il tour intorno al Monte Pelmo – tra l’altro una delle montagne più alte delle Dolomiti e la prima cima dolomitica mai scalata – ci bruciano i polpacci sul Passo Giau (2.236 m) e sul Passo Staulanza (1.783 m). Il Monte Pelmo si distingue anche per il suo aspetto insolito: formazione di due monoliti, è anche affettuosamente chiamato Trono di Dio (al caregon de’l Padreterno) dai locali per la sua ampia concavità, che lo fa assomigliare a una sedia.

Di più è di più?

Se due non vi bastano, vi piacerà il tour di sei passaggi. Sei si snoda attraverso infiniti tornanti e salite implacabili fino a panorami mozzafiato sulle cime più alte delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’UNESCO. La formazione rocciosa delle Cinque Torri, il paese di Andraz, Arabba e la Val Gardena sono solo alcuni dei punti salienti di questo straordinario tour Mamu. E al famoso Passo Valparola (2.192 m), una lezione di storia contemporanea: si percorrono i sentieri della Prima Guerra Mondiale, che qui correvano al confine tra l’Italia e la monarchia austro-ungarica. Al Passo Falzarego (2.109 m), invece, ci si immerge nelle emozioni del Giro d’Italia e quindi nella storia del ciclismo: nel 1946, Fausto Coppi tagliò qui per la prima volta il traguardo di una tappa di montagna davanti a Gino Bartali.

Cortina è una vera e propria classica alpina

La vasta valle d’Ampezzo non è solo una località nota agli appassionati di ciclismo. Ha già ospitato numerosi eventi sportivi invernali, come i Campionati mondiali di sci del 2021, eventi internazionali di sci di fondo e le Olimpiadi invernali del 1956. Le Olimpiadi torneranno a Cortina d’Ampezzo nel 2026. Ma molto prima che la torcia olimpica arrivasse per la prima volta, questa zona stava già facendo la storia. Le postazioni di guerra italiane e austro-ungariche restaurate in alta montagna sono state trasformate nel più grande museo all’aperto della Prima Guerra Mondiale. Circondati dagli imponenti panorami delle Dolomiti.

Bun dé e… A s’udëi!

Se in una giornata di riposo preferite ammirare da valle il panorama delle imponenti formazioni rocciose delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO, seguite la pista ciclabile delle Dolomiti o il tour di Misurina. Oppure immergetevi nella vivace cultura della provincia di Belluno nel pittoresco centro cittadino. Potreste imparare qualche parola ladina lungo la strada, perché oltre all’italiano, qui vive ancora la lingua più antica dell’arco alpino, caratterizzata da numerosi dialetti.

Siete già rimasti senza parole di fronte alla diversità culturale e all’incredibile panorama delle Dolomiti? Quando le cime delle montagne si tingono di rosa all’alba o al tramonto e le Alpi si illuminano, la tipica sensazione di Cortina è garantita.

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Photos © Josef Plaickner 

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