AUVERGNE, UNA PARTE DIMENTICATA DELLA FRANCIA?

La Francia rimane una delle mete preferite dai ciclisti in vacanza belgi e olandesi (e di molte altre nazionalità). Nel 2017, a maggio, abbiamo cercato di prenotare una vacanza in bicicletta a luglio o agosto (quando non dobbiamo occuparci dei nipoti) nella regione dell'Alvernia. Purtroppo, tutte le località da noi desiderate erano al completo per quel periodo. Purtroppo, l'alternativa Sauerland non era la Francia!

Il tempo e i percorsi non hanno collaborato, lasciandoci con poco da fare se non leggere e guardare i reportage del Tour. Cose che si possono fare anche a casa. Un vantaggio è rimasto: i tedeschi sanno fare la birra. Prenotare troppo tardi non ci sarebbe più successo e così, nel 2018, abbiamo iniziato a cercare una località in Alvernia su internet già a febbraio.

Perché l’Alvernia?

Perché l’Alvernia e non le Alpi, i Pirenei, il Morvan un po’ più “tranquillo e meno faticoso” o i Vosgi, in altre parole perché non le località più conosciute dai ciclisti su strada? Ebbene, negli ultimi anni abbiamo visitato ampiamente tutte queste regioni e con grande piacere e fatica abbiamo scalato i colli su cui è stata scritta la storia del ciclismo. Poi una persona vuole qualcosa di diverso. Quando poi si prende in mano la cartina, una delle regioni montuose rimaste è il Massiccio Centrale, un’antica catena montuosa di origine vulcanica che si estende su quasi un sesto della superficie totale della Francia. Qui si trova la regione dell’Alvernia, che dal 1790 è stata divisa in quattro dipartimenti: Allier (03), Cantal (15), Haute-Loire (43) e Puy-de-Dôme (63). Il suo capoluogo è Clermont-Ferrand. Per decenni qui si è verificato un relativo isolamento, una stagnazione dello sviluppo economico e di conseguenza uno svuotamento. È proprio questo isolamento e la tranquillità che ne deriva che ci invita a visitare la regione e il dipartimento del Cantal. Il nostro primo contatto per un soggiorno è stato un successo immediato. Si tratta di “Le Coquelicot”, una chambres et tables d’hôtes (Bed & Breakfast) a Riom-es-Montages (www.logis-coquelicot.nl), nel bel mezzo del Parc Naturel Regional de Volcans d’Auvergne. La lingua non è certo un problema, dato che i proprietari sono olandesi.

In giro

Per noi, andare in bicicletta da queste parti è un piacere. Il proprietario del Logis Coquelicot (Klaproos) ci fornisce percorsi GPX per tutte le direzioni del vento da Riom-es-Montanges, realizzati da lui stesso in loco. Si ricevono anche copie di una IGN (carta topografica) su cui è tracciato il percorso. Non si può sbagliare, basta pedalare. Ogni mattina, con un pranzo al sacco generosamente fornito dal proprietario per il viaggio in cammello, siamo partiti per il Cantal sotto un sole splendente su strade perfettamente mantenute (un risultato del Tour 2016?). Se vi piacciono la pace, la tranquillità e il ciclismo faticoso, non dovete assolutamente tirarvi indietro e attraversare una volta in bici da corsa il paese alverniate del vincitore del Tour del 1956 Roger Walkowiak (1927-2017). Non è necessario che la velocità sia inarrestabile, dopotutto Walkowiak vinse il suo Tour senza vincere una sola tappa e tornò a casa soddisfatto. Godetevi il dipartimento del Cantal, il più grande parco naturale della Francia, con una superficie di oltre 395.000 ettari. È scarsamente popolato, quindi c’è pace e tranquillità. A volte il tempo sembra essersi fermato. A Salers, le finestre della Presse locale erano tappezzate di vecchie riviste di ciclismo. Charly Gaul, Jacques Anquetil, Louison Bobet, Fausto Coppi e Rik van Looy ci guardavano! Il Cantal è noto soprattutto per il suo delizioso formaggio. Nel formaggio si sente il sapore dell’erba tenera e dei fiori del prato, per così dire. Questo dovrebbe sicuramente piacere agli olandesi, ma anche i belgi possono goderselo in Alvernia, come ha fatto Greg Van Avermaet il 6 luglio 2016 dopo la sua vittoria nella tappa del Tour Limoges-Le Lorian.

Le salite

È ovviamente meraviglioso percorrere i 50 km finali della tappa del Tour partendo proprio da Salers. A partire dal Col de Neronne (1242 m), per poi proseguire verso il Pas de Peyrol (Puy Marie) 1589 m. 5,4 km con una media dell’8,1%. La seconda parte è di gran lunga la più dura, gli ultimi tre km hanno una pendenza del 12 e il tratto più ripido del 15%. Una lunga discesa verso Mandailles-St. Julien è seguita dalla salita irregolare al Col du Perthus (1309 m), lunga 4,4 km con una media del 7,9%. Dopo la discesa verso St. Jacques des Blats arriva il Col de Font Cère (1294 m), 3,3 km, con una media del 5,9%. Restano poi due chilometri e mezzo fino a Le Lioran, il luogo in cui Greg van Avermaet si è messo il giallo sulle spalle. Accettate anche voi la sfida! Per noi il Cantal è stata un’esperienza a cui vorremmo dare seguito.

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